domenica 20 maggio 2007

Torte italiane spa

di CARLO TECCE


Con la mano ancora sudaticcia e l’eccitazione ribollente, possiamo ribadirlo: il campionato italiano è il più bello del mondo. Certo: trattasi di campionato del culo. E il culo vanta la sua apprezzabile espressività. Per chi, stupido fedele, si fa prendere per il culo. Accipicchia. Linguaggio da angiporto genovese. I fondelli, nell’estremo resoconto, sarebbero troppo nobili per una descrizione pari al valore della serie A tricolore. Gli adepti del culo, ovvero i culattoni, hanno assistito insonni (?) alla penultima giornata della A.

Sonno amichevole. Quello di Torino, tra il Toro del piccolo Silvio (Cairo) e il Livorno del piccolo Zamparini (Spinelli): palleggi a centrocampo, tiracci da fuori, ingloriosa festa collettiva per un tortone da vecchi tempi.

Sonno a singhiozzo. Quello di Empoli, tra la sorpresa dell’arte dei tortoni (Cagni insegna anche in questo senso, cari adulatori) e l’adorabile Reggina: appena da Bergamo hanno decretato congiuntamente il pareggio di 1-1, un paio di gol per rimborsare i paganti, e al “Castellani” hanno regalato il punto agli amaranto.

Sonno d’amarcord (citazione felliniana). Quello di Roma, tra la Lazio dell’addio (e dell’addiaccio) di Peruzzi e il Parma del fortissimamente scorretto (tra fallimenti e Gene Gnocchi, ci sarà un modo per mandarlo in B?): senza rischiare, zero a zero dal sapore di vino torbato, il tipico accordo delle sulfuree cantine tra ingresso e spogliatoi. Senza telefonare, notate bene.

Sonno da prassi. Quello di Cagliari, tra il carrozzone di Cellino e la Roma dai facili costumi, soprattutto per chi ha bisogno di punti (e non la prima esperienza stagionale): torta perfetta, con slogan ecumenico «Vincete pure, ma fatece segnà er pupone».

Sonno da maestro. Quello di Verona, tra il Chievo e l’Ascoli: in casa di chi i panettoni li fa di professione, il tortone si cuoce a fuoco lento e senza farsi sgamare.

Sonno da incubo. Quello di Genova, la vittoria (che non serviva) della Samp sul Catania: i siciliani sono gli unici a non divertirsi col culo italiano, perché – da un paio di mesi – proprio lì… Eccetera. Eccetera. E vissero tutti felice e contenti. Con una bronzea faccia da culo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Innanzitutto complimenti per il blog!
Una considerazione personale.....
Come mai non abbiamo sentito nessun commento da parte dei dirigenti coinvolti in calciopoli in merito all'ultima giornata?
D'altronde un tifoso juventino, vedendo quello che è successo domentica perlomeno vorrebbe vedere almeno 6 squadre in B per illecito!!